L’etichetta discografica è un marchio commerciale creato dalle case discografiche; il nome deriva dall’etichetta stampata che veniva posta al centro dei dischi in vinile.
Esistono sostanzialmente 3 categorie principali in cui possono essere raccolte tutte le diverse etichette discografiche: Major, Indipendenti e Vanity Label.
Ogni categoria ha contratti, obiettivi e servizi diversi, ed è importantissimo capirne e conoscerne le differenze per muoversi in maniera consapevole nel panorama musicale.
Ora, se la tua intenzione è quella di fare un passo nell’industria musicale devi rimboccarti le maniche e studiare anche un po’. Ma molto importante è “ESCI DALLA TUA COMFORT ZONE”
In questo articolo andremo a spiegare quali sono le principali differenze tra le varie etichette discografiche, per fare finalmente luce su un argomento confusionario e spesso trascurato dagli artisti che invece potrebbero trarne grandi vantaggi.
Le major
Sono le principali etichette discografiche a livello mondiale e detengono la maggior parte del mercato musicale.
In genere non accettano demo a meno che non vengano presentate da manager importanti, a&r o artisti già presenti nella major.
Lavorano con accordi di tipo economico molto stretti: in cambio di una produzione e di un investimento l’artista cede gran parte dei diritti sui suoi brani, spesso perdendo anche la possibilità di scegliere artisticamente il genere e i testi delle proprie canzoni che verranno invece decisi dalla major.
Economicamente parlando le major sono l’opportunità migliore per un artista che però, come riportato spesso da grandi cantanti, potrebbe ritrovarsi in uno stato di frustrazione e delusione a causa della impossibilità di scegliere dove e cosa fare della propria musica.
Alcuni esempi di major sono: Universal Music Group, Sony Music BMG, Warner Music Group, EMI Group.
Le indipendenti
Sono etichette che autoproducono e promuovono i propri artisti indipendentemente dal circuito delle multinazionali. A differenza delle major, le indipendenti forniscono dei veri e propri servizi: l’artista dovrà quindi sostenere economicamente (integralmente o solo in parte a seconda dell’etichetta) il proprio progetto musicale, mantenendo molta più libertà artistica.
Accettano demo e sono il punto di partenza perfetto per ogni artista emergente ma non solo: sono sempre di più gli artisti affermati che preferiscono lavorare con etichette indipendenti per mantenere la propria libertà artistica.
Il nostro consiglio è proprio quello di iniziare ad affidarsi a queste etichette che sono l’esatta via di mezzo tra le major (livello impossibile) e il “fare tutto da solo senza consigli esterni”.
Le vanity label
Sono fondate e gestite da un artista che per avere piena libertà musicale decide di crearsi una propria etichetta indipendente.
The Beatles, Rolling Stones, Madonna: sono solo alcuni esempi di nomi importanti nel mondo della musica che hanno deciso di aprire una propria vanity label.
Rientrano sempre nel mondo dell’editoria a pagamento, anche se spesso vengono finanziate da etichette principali più grosse per la distribuzione.
In conclusione
Queste erano le diverse categorie di etichetta discografica presenti sul mercato. Il mondo della discografia è sempre risultato confusionario per il semplice fatto che non esiste un regolamento che dica a un’etichetta come muoversi rispetto ai propri artisti: sono tutte aziende private che possono liberamente decidere che tipo di contratto fare, cosa far pagare e su cosa invece investire.
Riguardo a questo abbiamo trovato un’etichetta indipendente nata da poco, Zeno Music, che può darvi molte più informazioni su come entrare in una casa discografica e come non ritrovarvi senza budget e senza risultati.
Sarà quindi compito dell’artista emergente cercare l’etichetta che meglio lo rappresenti al fine di iniziare un percorso musicale sensato e consapevole all’interno dell’industria musicale.
Come ultimo consiglio, tenete a mente che le etichette discografiche, major o indipendenti che siano, lavorano come chiunque altro: forniscono servizi per un guadagno economico.
Sempre più spesso artisti emergenti pensano di entrare in un’etichetta discografica e di iniziare a produrre brani che verranno finanziati al 100% dall’etichetta stessa: niente di più sbagliato.
Un ipotetico artista famoso verrà prodotto gratuitamente dalla propria etichetta per il semplice fatto che, attraverso live e merchandising, con il tempo restituirà l’investimento alla propria etichetta.
Quindi ricordate: scegliete con cura la vostra etichetta indipendente, decidete quanto e come volete investire su voi stessi e sulla vostra musica e vedrete che con costanza e dedizione potrete anche voi entrare a far parte dell’industria musicale, trasformando magari il vostro hobby in un vero e proprio lavoro.
