Educazione fisica a scuola, le idee da prendere come ispirazione

Due ore a settimana, distribuite tra palestre scolastiche spesso inadatte o cortili condivisi con altri gruppi classe: per anni, l’educazione fisica è rimasta ai margini dell’agenda educativa, considerata una materia di servizio, utile per scaricare le energie, ma raramente coinvolta nei processi formativi centrali. Oggi le cose stanno cambiando, almeno in parte.

Le indicazioni ministeriali parlano sempre più spesso di “benessere”, “inclusione”, “competenze motorie trasversali”. E gli insegnanti si trovano a ripensare il proprio ruolo in un contesto profondamente mutato. Non bastano più la scheda degli esercizi e il classico circuito: le classi sono eterogenee, i bisogni educativi aumentano, il corpo torna al centro, ma in forme nuove.

C’è anche chi desidera rispondere in modo strutturato alle esigenze attuali, come il lavoro portato avanti da Jessica Rivi, insegnante di scienze motorie nella scuola secondaria di primo grado, fondatrice del sito La Prof di Ginnastica. Un archivio digitale di materiali, ma soprattutto un punto d’incontro per chi lavora ogni giorno sul campo, cercando idee per educazione fisica che siano realistiche, aggiornate, coerenti con la scuola italiana.

Un sito nato dalla pratica, non dalla teoria

Il sito nasce da una necessità quotidiana: condividere materiali e metodi con altri colleghi. Rivi ha alle spalle una formazione solida – laurea in Scienze Motorie a Bologna, abilitazioni, anni di esperienza diretta anche nel sostegno – e una visione dell’insegnamento come lavoro che richiede aggiornamento continuo.

I contenuti sono costruiti a partire da esperienze reali, testate in aula e in palestra, e pubblicati con attenzione al linguaggio: semplice, tecnico dove serve. Ogni proposta nasce da una domanda concreta – cosa fare con una prima media con scarsa coordinazione? Come valutare una classe inclusiva in un’attività di squadra? – e si traduce in schede, tabelle, progetti pluridisciplinari. Il risultato è un portale utilizzato dai docenti, che trovano nel lavoro di Rivi una sintesi tra rigore, accessibilità e aderenza alla realtà scolastica.

Tra inclusione e programmazione: cosa significa progettare oggi

Parlare di educazione fisica oggi significa affrontare almeno due grandi nodi: l’inclusione e la progettazione. Da un lato, le classi sono sempre più composite. Non solo in termini di abilità motorie, ma anche di linguaggi, culture, condizioni familiari e livelli di attenzione. Le attività devono poter coinvolgere tutti, evitando sia la semplificazione eccessiva sia l’esclusione di fatto degli studenti meno performanti.

Dall’altro, la spinta alla formalizzazione – piani didattici, rubriche valutative, competenze chiave – ha portato molti insegnanti a rivedere le proprie abitudini. L’improvvisazione non è più sufficiente, servono strumenti di programmazione coerenti, compatibili con le normative (anche PNRR), e nello stesso tempo sostenibili sul piano pratico.

Il lavoro condiviso su La Prof di Ginnastica affronta entrambi gli aspetti. Le schede scaricabili, le programmazioni annuali, i percorsi interdisciplinari pubblicati sul sito propongono attività e suggeriscono anche un metodo, un ordine logico, una visione dell’insegnamento come processo intenzionale e flessibile.

La didattica come costruzione collettiva

Uno degli aspetti più interessanti del progetto è il rapporto tra individualità e comunità. I contenuti riflettono una pratica condivisa: idee nate nei consigli di classe, strategie testate in collaborazione con colleghi di sostegno, soluzioni sviluppate dopo confronti tra scuole.

La sezione dedicata ai progetti interdisciplinari, per esempio, mostra come l’educazione fisica possa intrecciarsi con scienze, cittadinanza, musica o educazione civica. Anche la valutazione, spesso vissuta come punto critico, viene affrontata con strumenti concreti: rubriche costruite attorno a obiettivi chiari, griglie che valorizzano il progresso individuale più che la performance. Il sito è un luogo di scambio, un’attività creata per una rete informale che funziona, proprio perché fondata su bisogni reali.

Il corpo come linguaggio, la scuola come spazio aperto

Il corpo, oggi, è un nodo educativo. Da una parte è al centro di molte urgenze: sedentarietà, disturbi alimentari, tensioni legate all’immagine di sé. Dall’altra, è spesso assente dal linguaggio scolastico, o confinato in ambiti specialistici. L’educazione fisica ha il potenziale per riempire questo vuoto. A condizione, però, che non si limiti a ripetere schemi già visti. Proporre attività motorie che abbiano senso per gli studenti, che stimolino la partecipazione senza umiliazioni o disuguaglianze, richiede competenze didattiche avanzate.

Le proposte raccolte su La Prof di Ginnastica rappresentano un archivio utile per chi cerca di costruire una didattica fondata sul corpo, sulla relazione e sull’adattamento. Dai giochi per la primaria ai circuiti per la secondaria, ogni suggerimento parte da un principio semplice: nessuna lezione è neutra, ogni scelta didattica ha conseguenze educative. È una condizione necessaria per restituire alla disciplina il ruolo che merita: quello di spazio formativo, fisico e simbolico, dove crescere non solo come studenti, ma come persone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *