Come diventare educatore professionale: corso di studi e titoli da ottenere

Un educatore professionale è una figura molto importante nel processo di formazione, gestione e supporto di alcune difficoltà socio-sanitarie che si riscontrano all’interno di diversi contesti sociali, come quello scolastico. Si tratta di personalità che lavorano affinchè possa essere garantito l’apprendimento e la corretta gestione di casistiche particolari, come persone che vivono in situazioni di difficoltà sociale, individui che presentano problematiche sanitarie e tanto altro ancora. Il loro supporto, di natura non soltanto psicologica ma anche pedagogica, educativa e sociologica, è molto importante, ed è per questo motivo che la selezione di chi dovrà diventare un futuro educatore professionale avviene in modo accurato. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di come diventare educatore professionale, a partire dal tipo di studi che devono essere seguiti fino ai titoli e ai requisiti che bisogna possedere. 

Corso di studi da seguire per diventare educatore professionale

Non è importante quale sia il corso di studi da seguire, nello specifico, al fine di diventare educatore professionale. Il proprio tipo di formazione può essere ricavato sia da studi di scienze della formazione, sia da una tipologia di apprendimento che riguarda le scienze dell’educazione; in ogni caso, al di là della denominazione del proprio corso di studi – che generalmente cambia in base agli atenei che possono essere considerati – è importante che il futuro educatore professionale abbia frequentato la classe di studi L-19, che risulta essere necessaria per esercitare la professione. 

Tuttavia, possono esistere anche casi in cui si diventa educatori professionali in assenza del percorso di studi sopracitato, purchè sussistano dei requisiti fondamentali che possono essere presi in esame. In questo caso, l’educatore dovrà essere già in grado di esercitare la professione dopo aver superato un concorso pubblico in materia (a cui ha potuto accedere anche con altre tipologie di laurea che lo prevedono); e ancora, un possibile indirizzo può essere dettato dall’aver praticato la professione per almeno 3 anni continuativi. Infine, un’ultima possibilità riguarda coloro che hanno ottenuto un diploma fino all’anno scolastico 2001/2002: in quel caso, infatti, il diploma di istituto magistrale risultava essere propedeutico all’esercizio della professione in assenza di altri requisiti scolastici.  

L’educatore professionale e il cambiamento delle normative italiane

Un caso piuttosto particolare, in Italia, è segnato dal cambiamento normativo riguardante i requisiti per l’esercizio della professione anche se si è in assenza di una laurea; il comma 599 della legge che regola la condotta normativa degli educatori vieta il licenziamento per tutti coloro che esercitano la professione in assenza di laurea, se l’impiego è stato ottenuto prima del cambiamento normativo. In tal senso è intervenuta anche la legge Iori, che tutela il ruolo dell’educatore professionale e di qualsiasi altro addetto ai lavori nell’ambito pedagogico e socio-sanitario. 

Esiste, infine, un’ultima nota che merita di essere considerata a proposito dell’esercizio della professione, se si è in assenza di una laurea che possa definire il proprio ruolo. In assenza di requisiti di laurea o di anzianità nell’esercizio della professione, questa stessa potrà essere ottenuta se in virtù di una qualifica ottenuta attraverso l’ottenimento di 60 CFU riconosciuti dal punto di vista universitario. 

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