Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come aiutare i ragazzi a studiare?

I DSA non vanno in alcun modo sottovalutati. Iniziamo proprio da questo punto: cosa sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento? Come capire se i nostri figli non riescono a studiare bene? E che non si sentono proprio a loro agio? Dobbiamo tenere conto dell’impatto emotivo e psicologico dei DSA, senza perdere di vista il futuro dei nostri ragazzi. Ecco perché vogliamo parlare di questo argomento, concentrandoci su cosa sono i DSA, come affrontarli e cos’è il metodo di studio DSA: Anna Costanzino ha strutturato un metodo di studio con servizio online one to one per aiutare gli studenti con DSA e/o difficoltà scolastiche. Passo dopo passo, permette agli studenti di diventare sempre più autonomi nello studio, fino a raggiungere la propria dimensione. Il suo percorso è utile per migliorare le abilità strategiche legate allo studio, ottimizzando i tempi, un po’ alla volta. Perché non esiste nessuna “formula magica istantanea”: costanza, impegno. Enorme forza di volontà.

Cosa sono i DSA

Nei DSA, ovvero nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, rientrano diversi disturbi, tra cui la dislessia, che forse è il più noto e comune. Sono spesso definiti come ostacoli silenziosi che possono causare non pochi problemi ai nostri figli, ed è proprio così, fin dalla prima volta in cui si siedono sui banchi di scuola. Spesso i DSA culminano durante le scuole secondarie di secondo grado, ma non è l’unico caso, e ogni ragazzo segue i propri tempi. Sono sfide complesse, quelle legate alla disgrafia, alla discalculia, o ancora alla disortografia. Sfide, però, che possono essere affrontate.

Del resto, i numeri sono piuttosto esplicativi: secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono circa 326.000 gli studenti che hanno presentato almeno un DSA nel loro percorso di studio dal primo ciclo di istruzione fino alle superiori. Stiamo parlando di una percentuale importante, ovvero il 5% degli studenti in Italia. Da una parte il dato “spaventa”, ma dall’altra, invece, ci dice che, per fortuna, negli ultimi anni i DSA vengono individuati con maggiore frequenza.

Come riconoscere i segnali?

Dei segnali ci sono, ovviamente. Si verificano sin dall’età dello sviluppo, ovvero nell’età prescolastica, negli asilo nido o in famiglia. Ma è nella scuola dell’infanzia che si notano maggiormente dei segni importanti, e l’intervento precoce è determinante per consentire ai bambini di poter affrontare il percorso scolastico in modo più sereno. Alcuni campanelli d’allarme da non sottovalutare? Facciamo un paio di esempi:

  • quando gli alunni continuano a invertire i numeri;
  • quando gli alunni invertono le sillabe di una parola;
  • quando gli alunni presentano delle difficoltà con doppie e consonanti labiali o dentali.

Come valorizzare il potenziale di apprendimento?

Abbiamo menzionato solamente alcuni dei casi che possono far destare preoccupazione: generalmente, gli studenti con DSA tendono a dimenticare le cose dopo aver studiato, impiegano molte ore per imparare e i risultati non sono quasi mai soddisfacenti. Ed è questo che contribuisce al loro malumore e alla – inevitabile – frustrazione. L’intervento deve essere immediato: il metodo di studio DSA di Anna Costanzino è un valido punto di riferimento, in quanto è un tutor dell’apprendimento.

L’importanza della strategia di studio personalizzata

Per aiutare i ragazzi a studiare, vogliamo dare dei consigli: per esempio, dal momento in cui hanno determinate esigenze, è giusto verificare che il materiale di studio sia giusto per loro. Si possono poi valutare delle attività stimolanti per aumentare il potenziale, come le domande a rovescio, dare ai propri figli la possibilità di farsi un’idea preliminare su un argomento, oppure invitarli a riflettere su quanto già sanno.

Il segreto è anche quello di “lavorare a blocchi”, ovvero in piccole porzioni: come anticipato, non esiste una formula magica, anche perché ogni situazione a sé e necessita di particolari esigenze. Ed è così che ci riallacciamo all’importanza della strategia di studio personalizzata, che viene totalmente creata su misura in base allo studente, tenendo conto delle sue carenze, delle sue difficoltà e del suo disturbo. Può essere utile fissare i concetti, o ancora evidenziare parti di testo, sfruttare riassunti, ma la ripetizione deve essere dilazionata, in quanto potrebbe essere controintuitiva se ripetuta ogni giorno nel tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *