Per il Fondo nuove competenze c’è la proroga al 30 giugno del 2021 dopo che è stato emanato, lo scorso 22 gennaio, un Decreto Interministeriale che è poi entrato in vigore il 15 febbraio del 2021. Dopodiché i nuovi termini del Decreto Interministeriale sono stati recepiti dall’Anpal che è l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro. Il che significa che, per il Fondo nuove competenze 2021, c’è tempo fino al prossimo 30 giugno, da parte dei datori di lavoro, per sottoscrivere gli accordi collettivi che sono finalizzati alla rimodulazione dell’orario di lavoro, e per andare di conseguenza a presentare proprio all’Anpal le relative domande di accesso al contributo.
Cos’è il Fondo nuove competenze e quali sono i vantaggi per le imprese e per i lavoratori
Il Fondo nuove competenze, che coinvolge le imprese ed i lavoratori, prevede che il datore di lavoro possa destinare una parte dell’orario di lavoro alla formazione dei propri dipendenti. Con il vantaggio, grazie proprio al Fondo, che i dipendenti da un lato mantengono la stessa retribuzione, e dall’altro l’impresa non deve assumersi dei costi. Con il Fondo nuove competenze 2021, infatti, è lo Stato italiano che va a finanziare le ore di lavoro che l’impresa va a destinare alla formazione dei propri dipendenti.
Il Fondo nuove competenze, quindi, rientra tra le misure statali di incentivazione delle politiche attive del lavoro con il chiaro fine di rendere le imprese ed i dipendenti più competitivi sul mercato. L’accesso al contributo, che è riservato ai datori di lavoro del settore privato, è però subordinato alla definizione di percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore con il chiaro fine di innalzare il livello del capitale umano. Di conseguenza, come sopra accennato, l’impresa è chiamata a stipulare per l’orario di lavoro dei propri dipendenti degli accordi collettivi che sono legati a mutate esigenze organizzative e produttive e, in generale, per favorire i percorsi di ricollocazione.
Fondo nuove competenze finanziato con risorse pari a 730 milioni di euro
Al momento, in accordo con quanto riporta il sito Internet dell’Anpal, le risorse a disposizione per il Fondo nuove competenze ammontano a complessivi 730 milioni di euro, dei quali 230 milioni di euro sono destinati al Programma operativo nazionale Sistemi di politiche attive per il lavoro che è cofinanziato dal Fondo sociale europeo. La dotazione finanziaria, inoltre, potrà essere ulteriormente incrementata non solo facendo leva sempre sul Fondo sociale europeo, attraverso i Programmi operativi nazionali e regionali, ma pure attraverso i Fondi paritetici interprofessionali ed il Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori.
Come viene riconosciuto alle imprese il contributo del Fondo nuove competenze
Il Fondo nuove competenze non rimborsa i costi per la formazione, ma le ore di lavoro destinate alla formazione stessa. Prima quantificato e poi autorizzato dall’Anpal, il contributo viene riconosciuto all’impresa con il pagamento sull’Iban indicato da parte dell’Inps nella misura del 70% del contributo ottenibile a titolo di anticipazione, e poi il restante 30% pagato a saldo.
Il contributo, a copertura delle ore di lavoro che sono destinate alla formazione dei lavoratori, include non solo la retribuzione, ma pure la relativa quota di contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei dipendenti dell’impresa. Mentre non rientrano nel rimborso i premi di produzione, il trattamento di fine rapporto ed i ratei di mensilità aggiuntive.
Per le ore di lavoro da destinare alla formazione, inoltre, l’accesso al Fondo nuove competenze è subordinato all’assenza di altre incentivazioni. E’ quindi escluso il doppio finanziamento, per esempio, quando per la rimodulazione dell’orario di lavoro, al fine di elevare le competenze dei dipendenti, l’impresa già fruisce di finanziamenti regionali attraverso i quali vengono riconosciuti contributi non solo sui costi relativi alla realizzazione delle attività formative, ma pure contributi per il costo del lavoro.