Il decreto di Rilancio ha creato un Fondo Nuove Competenze ideato al fine di sostenere le imprese.
Esso prevede l’adozione di nuovi modelli organizzativi e produttivi previsti in seguito all’ emergenza di Coronavirus.
Tutto ciò è stato deciso al fine di offrire ai lavoratori dipendenti o privati la possibilità di incrementare le proprie conoscenze e competenze per quanto riguarda il settore lavorativo, in modo da poter optare per una ripresa più veloce e consistente.
Un nuovo fondo per promuovere la ripresa
Un nuovo fondo per promuovere la ripresa è stato messo a disposizione dall’Anpal, ed è fruibile da tutti i datori di lavoro appartenenti al settore pubblico e privato che abbiano stretto con le associazioni sindacali, dei contratti aziendali o territoriali, al fine di mutare alcuni caratteri del rapporto di lavoro, come ad esempio gli orari e le esigenze produttive per adattarsi a dei cambiamenti utili a garantire la ripresa.
Questo accordo collettivo dovrà essere stanziato e sottoscritto entro il 31 dicembre del 2020, e fino alla fine di ottobre si avranno i tempi per definire i termini e presentare le istanze e la domanda affinché essa venga esaminata e approvata.
In questo modo ogni dipendente può essere formato e può acquisire nuove competenze che possono portare al raggiungimento dei nuovi obiettivi in grado di avviare una ripresa economica.
A chi è rivolto il fondo
Questo fondo è destinato a tutti i datori di lavoro che hanno stanziato questi accordi con le associazioni sindacali dei lavoratori, e che abbiano optato per una modifica dell’orario di lavoro in seguito al cambiamento delle esigenze organizzative e produttive richiesta dell’impresa.
L’accordo collettivo dovrebbe rispondere sia ai fabbisogni del datore di lavoro, sia a quello dei lavoratori che decidono di sottoporsi a questi corsi di aggiornamento al fine di specializzarsi e ampliare le proprie conoscenze.
A tal proposito bisogna riqualificare i fabbisogni individuali andando a conseguire una qualificazione di livello superiore.
Grazie a questa nuova opportunità, si potranno sviluppare nuove competenze in grado di aumentare l’occupazione del lavoratore e promuovere processi di mobilità e ricollocazione, che possono essere riconosciuti anche a livello nazionale regionale in seguito alla certificazione e alla validità delle competenze del lavoratore.
Cosa deve prevedere l’accordo collettivo
L’accordo collettivo che dovrà essere presentato entro e non oltre il 31 dicembre 2020, deve includere tutti i progetti formativi, il numero esatto dei lavoratori coinvolti nel progetto, il numero delle ore di lavoro che verranno destinate allo sviluppo di queste nuove competenze (che solitamente devono essere nella misura massima di 250 ore per dipendente), che devono essere in grado di dimostrare la presenza dei requisiti di tipo tecnico, fisico e professionale che il soggetto deve dimostrare per poter usufruire di questa formazione.
Questo processo dovrà essere concluso entro 90 giorni dalla presentazione della domanda all’Anpal, ma si può avere una proroga fino a 120 giorni qualora la domanda sia cumulativa e sia effettuata dal fondo interprofessionale.
Una volta che l’accordo è stato sottoscritto, il datore di lavoro può accedere al contributo statale facendo una domanda formale, alla quale dovrà allegare questo accordo e il progetto per sviluppare le competenze.
Qualora si tratti di un gruppo societario, la procedura può essere semplificata attraverso la presentazione di un’unica domanda, ma dovranno essere elencati tutti gli obiettivi relativi alle competenze, i soggetti destinatari del corso, i soggetti erogatori della prestazione, gli oneri, le modalità di svolgimento relative al percorso di apprendimento, e la durata che può superare la data del 31 dicembre 2020 a patto che questo corso sia iniziato prima della data stessa.
In cosa consiste il progetto
Il progetto dovrà essere in grado di valorizzare ogni tipo di competenza posseduta dal lavoratore, andando a far leva sull’individualità del singolo dipendente, e dovrà offrire delle modalità di apprendimento personalizzate, che però dovranno essere coerenti al contesto lavorativo.
Molto importante l’utilizzo di modalità trasparenti che permettano di essere vagliate con un’attestazione in conformità con la legge.
La valutazione avverrà con criteri cronologici di prestazione, e dopo che verrà verificata la conformità dell’istanza, verrà deciso l’importo massimo riconoscibile al datore di lavoro in base al costo delle ore di formazione e ai contributi versati nel settore della previdenza e dell’assistenza.
Il contributo verrà erogato con cadenza trimestrale da parte dell’Inps, e quando l’intervento formativo sarà concluso, sarà possibile controllare il contributo erogato e la quantificazione del costo del personale in apprendimento.
Fondi paritetici interprofessionali
Questi introiti possono essere emessi con il finanziamento di azioni che hanno l’obiettivo di formare gli individui tramite la concessione di finanziamenti.
Per quanto riguarda gli enti erogatori del servizio, parliamo in questo caso di enti qualificati accreditati a livello nazionale e regionale che svolgono le attività di formazione al fine di offrire nuove risorse ai lavoratori.
Anche la società stessa può essere ritenuta un soggetto erogatore laddove sia previsto dall’accordo collettivo preso in considerazione con i sindacati.
Sono moltissimi i soldi destinati a questa iniziativa, e sono previsti ulteriori programmi operativi nazionali e regionali, che permetteranno di aumentare la capacità di questo fondo.